Festa di Sant’Anna

La festa di Sant’Anna è una ricorrenza molto sentita a Firenze, perché rappresenta il desiderio di libertà e di riscossa della città.

Sant'Anna Metterza, Masolino e Masaccio, Uffizi, Firenze

Sant’Anna Metterza, Masolino e Masaccio, Uffizi, Firenze

La festa affonda le sue origini in una data fondamentale per la storia di Firenze: il 26 di luglio del 1343, quando una sollevazione popolare culminò  con la cacciata del Duca d’Atene, al secolo Gualtieri VI di Brienne. 

Gualtieri VI di Brienne era stato chiamato l’anno precedente dai governanti Fiorentini per far fronte ad una pesante crisi economica dovuta alle continue lotte intestine tra Guelfi e Ghibellini ma anche al mancato rimborso dei prestiti che alcuni banchieri cittadini avevano elargito ad Edoardo III d’Inghilterra.

La città si era dotata di un sistema di governo che prevedeva la figura di un podestà che doveva però essere straniero in modo da non poter essere compromesso in legami con questa o quella fazione; in poche parole si cercava di evitare in questo modo quello che oggi chiameremmo “conflitto di interessi”.

Inizialmente il Duca d’Atene si guadagnò l’ammirazione dei ceti più popolari che lo volevano addirittura signore a vita, ma in seguito il suo governo si contraddistinse per un forte dispotismo. Egli infatti istituì un sistema fiscale molto rigido, che prevedeva addirittura l’obbligo per le famiglie più ricche di prestare a condizioni molto svantaggiose soldi al governo della città. Le sue misure portarono in effetti ad un miglioramento della situazione economica e finanziaria di Firenze, ma provocarono altresì  l’irritazione dei Fiorentini, soprattutto quelli appartenenti alle classi più agiate, tanto che solo dopo dieci mesi dal suo insediamento congiurarono contro di lui. Sotto la minaccia di essere eliminato fisicamente il Duca d’Atene fuggì da Firenze il 26 di luglio del 1343, il giorno di Sant’Anna. L’evento per i Fiorentini passerà alla storia come  “La Cacciata del Duca d’Atene” e divenne  quasi mitologico; andava quindi  festeggiato rendendo grazie alla Santa che secondo il credo popolare si era interposta per cacciare il despota straniero. Andrea Orcagna rappresentò l’avvenimento con  un affresco e vennero dedicate a Sant’Anna due chiese, la bellissima Orsanmichele e la chiesa di San Carlo dei Lombardi. Il Boccaccio infine lo citerà nella novella settima del secondo giorno del Decamerone.

Cacciata del Duca d’Atene, Andrea Orcagna, affresco
Cacciata del Duca d’Atene, Andrea Orcagna, affresco,
Carcere delle Stinche poi staccato e trasferito a Palazzo Vecchio

La Signoria proclamò il 26 luglio festa solenne e commissionò un altare con l’effige di Sant’Anna da posizionare in Orsanmichele.

Altare di Sant’Anna, Francesco da Sangallo, Orsanmichele, Firenze

A tal riguardo il governo deliberò che “nel dì della beata Anna, madre della Vergine gloriosa, per la liberazione della città e dei cittadini e per la liberazione del giogo pernicioso e tirannico, nella ricorrenza della festività di S.Anna, dai Priori, dagli altri Rettori della città e dai Consoli delle arti si dovessero fare offerte di ceri e danaro davanti alla immagine di detta santa in San Michele” e inoltre “s’ordinò, per unire ai sacri riti pubbliche feste popolari, che in quel giorno medesimo si corresse un palio del valore di 32 fiorini d’oro e che si cavassero fuori le bandiere delle arti e venissero appese a Orsanmichele“. Le offerte raccolte finanziavano il monastero di Sant’Anna in Oltrarno e per un terzo venivano destinate ai poveri. 

Dal 1370 si organizzò una imponente  processione per le vie cittadine e negli anni a venire la festa assunse, se possibile, ancora più importanza, tanto che il Gonfalionere, durante la messa che si teneva in Orsanmichele, dispensava regali in cibo e frutta per il popolo. Nei primi anni del ‘500 poi i Medici si appropriarono dell’effige di Sant’Anna proclamandola protettrice del loro casato.

Più tardi, anche a causa della Controriforma della metà del ‘500, all’effige della Santa fu restituita la semplice connotazione di madre della Vergine Maria, e gli sfarzi della festa fiorentina cominciarono pian piano ad affievolirsi fino a perdersi nelle pagine della storia più recente.

Alcuni anni fa l’Amministrazione Comunale di Firenze decise di dare nuovo lustro alla Festa di Sant’Anna ristabilendo la processione con il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che vive il suo momento clou nell’arrivo del corteo in Orsanmichele per rendere grazie alla Santa.

La data del 26 luglio del 1343 è considerata dagli storici come una data fondamentale nella gloriosa storia di Firenze; è considerata la data in cui la città prende consapevolezza della sua grandezza e in cui ha inizio quella memorabile ascesa che la porterà in meno di un secolo ad essere la città più ricca ed importante del mondo.

BUONA FESTA DI SANT’ANNA A TUTTI!!!